E'
tempo di nobilitare la semplicità!
Per
carattere e gusti personali io prediligo cose semplici. Fondamentale
per me è la qualità degli ingredienti da utilizzare nell'eseguire
una ricetta ed altrettanto importante è cercare di non stravolgerla
perché non sarebbe più la stessa cosa.
Come
spesso accade però quando si frequentano corsi professionali, si
viene a conoscenza di metodiche di lavorazione insospettabili al solo
vedere il prodotto finito e lì, si comprende che la “conoscenza”
è potere nelle mani di chi sa usarla.
Faccio
un passo indietro e vi racconto del mio amore smisurato per il
Pandiramerino,
che
trovo essere un prodotto semplicemente straordinario se ben eseguito.
Troppi ne ho acquistati di mediocri per non dire pessimi, in quel di
Prato città dove vivo da sempre ed allora, tanti anni fa, ho
iniziato il mio percorso di ricerca della ricetta perfetta.
Ne
ho lette e provate tante e vuoi la ritrosia di esperti artigiani che
alla sola richiesta della ricetta preferivano affondare il viso in un
sacco di farina pur di non rispondere, nonché la mia iniziale
ignoranza in materia di farine e lievitati, alla fine a forza di
prove e studio,...... studio e prove, ci sono riuscita!!!!
Per
chi non conoscesse il Pandiramerino,
dico
che non è il solito panino con l'uvetta ma una vera e propria
prelibatezza che, se ben fatta, merita un posto in prima fila sui
banconi delle più rinomate pasticcerie e panetterie, al pari di
altri prodotti considerati più eleganti.
Si può gustare a tutte le ore, senza grandi sensi di colpa ed è preparato con pochi semplici ingredienti perché così vuole la tradizione toscana e come meglio ne parla Paolo Petroni nel suo “Libro della Vera Cucina Fiorentina” ed. Bonechi:
Si può gustare a tutte le ore, senza grandi sensi di colpa ed è preparato con pochi semplici ingredienti perché così vuole la tradizione toscana e come meglio ne parla Paolo Petroni nel suo “Libro della Vera Cucina Fiorentina” ed. Bonechi:
…...”La
ricetta del pandiramerino dei nostri giorni è un po' ingentilita
rispetto a quella tradizionale che era tipica del periodo quaresimale
(giovedì santo). Oggi il pandiramerino si mangia in tutto l'anno ed
ha assunto la chiara fisionomia di un vero e proprio dolce, mentre un
tempo era un grosso pane (non panini) più saporoso del normale in
quanto fatto con – ramerino macinato nel mortaio, passato per
staccio, messo in un pentolino che sia pieno d'olio e poi messo in
sulla pasta -, lo zibibbo era quindi facoltativo e lo zucchero
assolutamente escluso” …...
Quella
che sto per proporvi è una versione del prodotto che
prevede un impasto indiretto al fine di ridurre le quantità
stratosferiche di lievito compresso
utilizzate nelle antiche e tramandate ricette, nonché una
metodologia di lavorazione nella formatura finale che a molti
sembrerà strana, ma posso garantirne la sua efficacia finale.
Ed
ecco quindi la mia prima ricetta, per circa 10 pezzi:
Per
la Biga di 12-14 ore a 18° C
- 260 g di farina “0” W 300/330
- 120 g di acqua (verificate la giusta temperatura dell'acqua)
- 3 g di lievito compresso
Miscelare
con un cucchiaio solo per il tempo necessario a far assorbire l'acqua
alla farina. Il composto dovrà presentarsi a pezzi irregolari e
leggermente polverosi. Coprite con pellicola alimentare fino al suo
successivo utilizzo.
Per
l'impasto - Temperatura Finale 25°C
- tutta la Biga di cui sopra
- 200 g di farina “0” W 190/210
- 80 g di acqua (verificate la giusta temperatura dell'acqua)
- 70 g di zucchero semolato
- 60 g di olio extra vergine d'oliva di buona qualità
- 1 rametto di rosmarino fresco (tritato grossolanamente)
- 3 g di lievito compresso (volendo portate a max 6 g d'inverno)
- 5 g di sale
- 180 g di uva Zibibbo (preventivamente ammollata per 1 giorno e asciugata molto bene)
- q.b. di olio extra vergine d'oliva di buona qualità per la spennellatura dei panini prima della cottura
Prima
di intraprendere l'esecuzione dell'impasto occorre preparare l'olio
aromatizzato (60 gr.) scaldandolo in un pentolino con il rosmarino
precedentemente tagliuzzato. Quando inizierete a percepire il profumo
del rosmarino nell'olio caldo dovrete togliere dal fuoco e lasciar
riposare il tutto facendolo raffreddare a temperatura ambiente.
Per
la lucidatura finale del prodotto:
- 60 g di zucchero semolato
- 90 g di acqua
- 2 cucchiaini di miele d'acacia
Portare
ad ebollizione l'acqua con lo zucchero e quando quest'ultimo è
sciolto completamente, togliere dal fuoco ed aggiungere il miele.
Conservare coperto a temperatura ambiente fino al momento del suo
utilizzo.
Per
l'impasto procedete così:
preparate
nella ciotola dell'impastatrice (o in quella da voi scelta per
l'impasto manuale) la farina, la biga, il lievito compresso
sbriciolato e l'acqua ed iniziate ad impastare facendo amalgamare
bene gli ingredienti. A questo punto unite il sale e fate incordare
l'impasto e quando si staccherà dalla ciotola interrompete la
lavorazione, coprite il tutto e fate puntare a 27 ° C per circa 1
ora.
Passato
il tempo di riposo aggiungete all'impasto, inserendolo poco alla
volta, lo zucchero ed una volta che questo sarà stato totalmente
inserito aggiungete l'olio aromatizzato con il rosmarino (compreso),
sempre poco alla volta.
Con
una attenta manipolazione e lavorazione, l'impasto che dapprima
sembrerà stracciarsi, successivamente diventerà liscio e della
giusta consistenza. Fatelo rilassare coprendolo per circa 30 minuti trascorsi i quali inserite lo zibibbo (oppure se non lo trovate l'uvetta
da voi scelta), dopodiché dovrete attendere che l'impasto ben coperto riposi
ancora 15 minuti per permettere al glutine di rilassarsi.
Al termine del riposo, porzionate in pezzi da circa 90/100 g. ciascuno, arrotondate morbidamente a panino e posizionateli con la chiusura in basso su una teglia coperta con carta da forno, e muniti del raschietto di metallo per il pane, effettuate i tipici tagli a grata caratteristici del Pandiramerino, cercando, senza preoccuparvene, di arrivare sino a toccare la teglia.
Avrete l'impressione di aver diviso il panino in tante piccole formelle quadrate, ma non preoccupatevi perchè l'ulteriore riposo di 45 minuti a 27°C effettuerà il miracolo di riavvicinare l'impasto lasciandolo però ben segnato dai tagli.
Al termine del riposo, porzionate in pezzi da circa 90/100 g. ciascuno, arrotondate morbidamente a panino e posizionateli con la chiusura in basso su una teglia coperta con carta da forno, e muniti del raschietto di metallo per il pane, effettuate i tipici tagli a grata caratteristici del Pandiramerino, cercando, senza preoccuparvene, di arrivare sino a toccare la teglia.
Avrete l'impressione di aver diviso il panino in tante piccole formelle quadrate, ma non preoccupatevi perchè l'ulteriore riposo di 45 minuti a 27°C effettuerà il miracolo di riavvicinare l'impasto lasciandolo però ben segnato dai tagli.
Quando,
decorso l'ultimo periodo di lievitazione, i panini avranno più che
raddoppiato il loro volume iniziale, spennellateli delicatamente con
olio extra vergine d'oliva e cuoceteli in forno già caldo a 190/200
° C per circa 15 minuti.
Il
colore tipico del vero Pandiramerino è un nocciola ambrato.
Una
volta cotti estraeteli dal forno ed ancora ben caldi spennellateli
con la soluzione di zucchero/miele preparata in precedenza, se lo
desiderate potete ripeterla anche due volte e se vorrete dopo circa
dieci minuti, ancora un po' caldi, potrete gustarli e capirete che ne
è valsa la pena di provare, cercare e soprattutto per me
“sacrificarsi” nella ricerca del Pandiramerino perfetto …...
Ringrazio
anticipatamente coloro che passeranno di qui e che grazie alla mia
ricerca in merito, decideranno di cimentarsi.
Alla
prossima!
Quando è possibile assaggiarlo?
RispondiEliminaMolto presto perchè so chi sei, grazie per essere passato.
EliminaThe bread is beautiful. I wish I could have a taste... I love the hint of rosemary in the dough.
RispondiEliminaChère M. C. ce pain, je l'aime pas seulement pour son goût, mais aussi pour sa simplicité infinie. Je suis sûr que vous l'avez fait vous-même avec une bonne huile d'olive extra vierge toscane serait encore mieux. Un câlin
EliminaAnd congratulations with your blog! Can't wait to see what else you will post.
RispondiEliminaMerci pour votre généreuse attention, pour que vous êtes toujours une grande source d'apprentissage et de sagesse pour moi. Je suis heureux que ma "maison" vous l'aimez et j'espère être en mesure de créer un lieu convivial où vous pouvez comprendre comment grand ma passion pour la "Boulangerie". Un de mon désir? Apprenez à vous connaître journée .... qui sait ..... et vous pouvez mélanger en personne et échanger la poésie de pain. MERCI
EliminaBen arrivata nel mondo dei food-blogger! Proverò presto questa tua ricetta perchè anche a me piace il pandiramerino. Sono curioso di vedere come proseguirai. A presto
RispondiEliminaTi ringrazio per essere passato nel mio spazio e sono felice che la mia ricetta ti sia piaciuta. Sarei lieta di conoscere i tuoi risultati perchè confrontarsi e utile e istruttivo. Un saluto
Eliminama che bello questo tuo blog!! Complimenti sinceri, sono felice che tu abbia deciso di aprirlo!
RispondiEliminaLa ricetta è molto bella, l'inizio di un cammino che faremo insieme, spero, condividendo questa passione.
Grazie per la tua presenza, sempre assidua, e grazie per le parole di stima che hai sempre per me. Ricambiata totalmente.....
a volte penso di essere davvero fortunata, ad incontrare persone come te, seppur virtualmente. Per ora.
Un abbraccio e congratulazioni per il blog! E ora, pronti......via!!! Aspetto le ricette che verranno, così sarà la volta che imparo qualcosa...
Un caro saluto
Giuli.
Questa tua visita ed i tuoi generosi apprezzamenti mi hanno resa immensamente felice. Metterò a frutto tutti i consigli che gentilmente mi lascerai.
RispondiEliminaGrazie per essermi vicina
anna
Scusami carissima, ma quanto zucchero va aggiunto all'impasto?
RispondiEliminaGrazie!
Cara Marinora, ho corretto integrando la grammatura dello zucchero che mancava e mi sono accorta di averla invertita con quella dell'olio. Ora tutto corrisponde alla giusta ricetta.
EliminaGrazie per la pazienza e buon Pandiramerino. Me ne hai fatto venire la voglia, domani impasto anche io.
A presto.
Grazie carissima!
RispondiElimina