lunedì 22 dicembre 2014

Tanti Auguri.....



.....di Buone Feste :)





A
chi 
ama
dormire
ma si sveglia
sempre di buon
umore, a chi saluta
ancora con un bacio, a
chi lavora molto e si diverte di
più, a chi va in fretta in auto ma 
non suona ai semafori, a chi arriva
in ritardo ma non cerca scuse, a chi spegne
la televisione per fare due chiacchiere, a chi è
felice il doppio quando fa a metà, a chi si alza presto
per aiutare un amico, a chi ha l'entusiasmo di un bambino 
e pensieri da uomo, a chi vede nero solo quando è buio.
A chi non aspetta Natale
per essere
Migliore



BUON NATALE




Un grande abbraccio a tutti voi dal "Chicco"






sabato 13 dicembre 2014

Una bella giornata di sano apprendimento e......



......quando lo stupore dei Bambini
 ti insegna 
che le cose possono cambiare




Educare i propri figli ad una sana alimentazione al giorno d'oggi può non essere poi così semplice.

Francamente da genitore autodidatta quale sono, non me la sento, con tutti i miei umani errori in tale senso, di giudicare o quanto meno salire in cattedra nel voler insegnare ai figli degli altri, cosa è più giusto o sano far loro mangiare tutti i giorni.

La vita al giorno d'oggi si è fatta più frenetica, le incombenze quotidiane sono triplicate, i nostri figli sono super carichi di impegni, scuola e dopo scuola, la palestra, la piscina e lo strumento musicale di turno.

E' tutto "un prendi e porta" e spesso di corsa, perché il tempo è sempre più tiranno.

Per non parlare poi del fatto che sempre più spesso entrambi i genitori lavorano, ed  allora ditemi voi chi ha più il tempo per preparare quelle gustose pietanze o sane merende di una volta dove, con una semplice e gustosa fetta di pane condita con del buon olio, il mondo intero tornava a sorridervi......


Ed il tempo, che manca sempre più spesso, è proprio quello di cui dobbiamo riappropriarci, dove lo stare insieme ai propri figli assume una valenza fondamentale, dove nessun televisore, cartone animato o giocattolo, può sostituirsi a quel contatto e  a quel sapersi ascoltare reciprocamente.

Vi domanderete il perché di queste mie dolenti parole?.......

......Ebbene, il motivo di questa mia premessa sta nel fatto che oggi voglio parlarvi di una straordinaria opportunità divulgativa che mi è capitata grazie ad un prezioso amico, il Mugnaio Marco Bardazzi del Mulino BARDAZZI di Vaiano, che ha voluto coinvolgermi in un progetto di educazione alimentare, svoltosi in alcune Scuole del Comune di Carmignano.

Il tutto è stato realizzato con la collaborazione dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Carmignano e la Direzione Didattica delle scuole coinvolte in tale progetto, il supporto fondamentale degli straordinari insegnanti che ci hanno accolto insieme ai festosi bambini e l'infaticabile "GranPrato".


Il "GranPrato" è un ambizioso progetto di riqualificazione imprenditoriale del territorio, nato nel 2011 per sostenere una delle colonne portanti della tradizione culinaria della provincia di Prato che nel Pane affonda la propria storia e nel Pane trova la propria eccellenza.

Ed è proprio il "GranPrato", che si è fatto promotore della divulgazione di quel progetto alimentare che tanto conta sul tornare a produrre del buon Pane, utilizzando il tanto osannato  e per molto tempo caduto in disuso: Lievito Madre, per cercare di insegnare alle nuove generazioni una alimentazione sana ed un percorso produttivo ecosostenibile.

Ed allora, perché non partire dalle basi della vita, da quei bambini che non hanno avuto la fortuna di conoscere come si faceva il pane nelle case dei loro nonni, dove il tempo sembrava essersi fermato e dove accudire un po' di impasto per panificare nelle settimane successive, aveva un significato sociale importante.

Un modo semplice, costruttivo e divertente per ricordare a tutti noi ed alle nuove generazioni che si affacciano al mondo ed alla vita di tutti i giorni, quanto sia bello ritrovarsi e stare insieme, condividere una fetta di buon Pane e perché no, insegnare loro come si può fare anche a casa propria, con l'aiuto della mamma e dei nonni, che sicuramente avranno tante storie da raccontare.

E così di buon ora, giovedì scorso, armata di tutta la mia passione per le buone e semplici cose di una volta, mi sono fatta coraggio ed ho raccontato insieme ad altre persone meravigliose, ad una classe di bambini stupefatti, cosa è il Lievito Madre, con quale pazienza e amore si crea, cosa ci consente di produrre e come si rinfresca per mantenerlo in vita.

Arrivata nella Scuola "Nazario Sauro" in Via Dante Alighieri a Comeana, sono stata accolta con grande entusiasmo da straordinari Educatori e bambini curiosi e molto attenti, esattamente quello che serve a dare coraggio alle parole che sgorgano impetuose, su di un argomento che mi piace tanto il "Lievito Madre".

A proposito di lievito madre, voglio ringraziare la signora Stefania Storai per aver condiviso con me e con la classe intera, la sua pasta madre, più precisamente la sua "Rosi" opportunamente rinfrescata per l'occasione, con la quale peraltro a casa ho poi realizzato una piacevolissima Bozza Pratese.

E tornando ai bambini, ho cercato di spiegare loro cos'è il Lievito Madre, come nella storia se ne sia fatto sempre buon uso e come pare sia stato scoperto per un fortuito caso secoli fa.


Sono rimasta stupita per le sagge domande che mi sono state rivolte, ed ho avuto la conferma che nelle scuole Italiane i buoni Educatori non mancano, che ci sono ancora bravi Insegnanti che dedicano la loro amorevole attenzione anche all'educazione alimentare dei loro alunni.

E poi ve lo devo proprio dire, i bambini sono la più grande fonte di energia positiva che esista al mondo....


Il tempo è volato spiegando loro come creare dal nulla qualcosa di così straordinario come il Lievito Madre, che uso se ne può fare, quante possibili variabili esistono perché lo si possa mantenere ad una acidità ottimale e qui, ho visto alzare un braccio per porre una domanda, che ancora lusinga la mia mente e la mia passione per il buon Pane.


Mi è stato chiesto da un bambino di soli 9 anni, se il Lievito Madre è come la Biga con la quale il suo babbo fa il pane tutti i giorni nel suo Panificio.
Sono rimasta piacevolmente stupita!!!


Riuscire a far loro comprendere ed odorare un buon Lievito Madre, fare in modo che associno quell'odore ad un prodotto sano da cui scaturiscono cose sensazionali, se soltanto si da spazio alla propria fantasia ed alla propria manualità.

Raccontare loro, con l'aiuto degli Insegnanti, quante peculiarità ha un lievitato eseguito con Lievito Madre; il fatto che renda il prodotto dal punto di vista nutrizionale più completo e quali sono i grandi vantaggi che produce anche a livello di conservazione del prodotto stesso.


E poi avere in cattedra una persona appassionata e competente come Marco Bardazzi che ti racconta fin nei minimi dettagli come nasce la Farina, quella di qualità, e cosa sia il "Chilometro Buono", cosa rappresenti per gli agricoltori di Prato, per l'Associazione GranPrato e per tutti quegli straordinari artigiani che hanno scelto di farne buon uso.


Sentir parlare il signor Antonio Petracchi in modo accorato, di quanto quell'interminabile elenco di ingredienti, additivi e conservanti, contenuti nei cibi e preparati industriali, di cui tutti noi spesso facciamo uso, nulla abbiano a che fare con del vero, semplice e buon cibo.


E poi si torna da lui, il Lievito Madre, lo si rinfresca e se ne condivide una piccola porzione che insieme a dettagliate istruzioni entrerà nelle case di tante altre famiglie ed inizierà a seminare buoni propositi e soprattutto buon Pane.


E siamo tornati al punto di partenza, quello che racconto sempre in questo mio spazio virtuale: di quanto sia importante  utilizzare sempre e soltanto prodotti di grande qualità, di quelli che non hanno circumnavigato il mondo per raggiungere le nostre tavole, di quelli che non annoverano nel loro elenco di ingredienti additivi, miglioratori o conservanti per essere più buoni.

Ed allora anche nel campo del Pane di qualità, rispolveriamo vecchie abitudini, rinnoviamo le nostre più profonde tradizioni e riappropriamoci della nostra identità gastronomica, mangiamo cose semplici eseguite in modo più sano.


A conclusione di questa esperienza, che un modesto "Chicco" ha reputato essere stata una straordinaria opportunità di divulgazione e condivisione, cosa si può aggiungere se non che voglio ringraziare tantissimo il "GranPrato" nella persona del suo Presidente MARCO BARDAZZI, per aver creduto che fosse nelle mie possibilità poter raccontare a degli straordinari bambini tutto ciò in cui credo e per cui mi batto da una vita.

Perché credo sempre di più in una alimentazione semplice e sana, che rispetti e tramandi le nostre tradizioni; perché credo nell'incentivare e potenziare tutto quello che può scaturire dal lavorare sul proprio territorio; perché credo ancor più fermamente nel condividere con gli altri le proprie passioni e che il tenerle strette nel proprio egoismo o nel proprio esibizionismo, non serva a nulla se non ad impoverirle.


Perché mi è stato insegnato di ricordare sempre, ciò che ricevo e non ciò che dono......




Grazie 
"GranPrato"  





giovedì 4 dicembre 2014

La Spiga Francese



Il buon Pane di casa 
dall'impasto bianco, 
facile, croccante, versatile! 

Fare il Pane non dovrebbe mettere in soggezione e tantomeno incutere timore, perché non ha nulla di incomprensibile e non occorre essere Panettieri provetti.

Cimentarsi con l'Arte della Panificazione è una cosa che tutti possono fare, con un po' di umiltà, tanta pazienza, grande curiosità ed altre volte con grande passione, che di solito aiuta molto, specialmente quando non otteniamo i risultati sperati.

Un ottimo motivo per iniziare a produrre il Pane con le proprie mani, è senz'altro quello che scaturisce dal sensibilizzare la propria attenzione verso una migliore qualità di ciò che mangiamo o produciamo.

E se quell'attenzione la convogliassimo su tutto ciò che stimola la ricerca della qualità, e della sicurezza del cibo che assumiamo, iniziando con il preoccuparci di leggere quella moltitudine di informazioni, fornite dai prodotti industriali di cui facciamo largo uso, ci renderemmo conto che i dati che ne scaturiscono, parlano di un uso smodato di additivi, di grassi, di zuccheri, di sale.

Tutto questo allarmante elenco ci porterebbe sicuramente ad indirizzare il nostro interesse ad elevare la qualità della nostra vita alimentare.



Il motivo più importante, che dovrebbe addurre ciascuno di noi ad intraprendere seppur a livello amatoriale e casalingo, la produzione del Pane, sta proprio nel fatto che molto di ciò che acquistiamo, e conseguentemente mangiamo, è realizzato a livello industriale con una troppo articolata e lunga lista di ingredienti, nonché procedimenti che contemplano l'uso di sostanze non propriamente di uso quotidiano nelle nostre case, come ad esempio i miglioratori ed i conservanti.

Ed allora, potremmo iniziare  ad avvalerci di piccoli produttori e agricoltori che possono fornirci materie prime che non subiscono troppi trattamenti, che privilegiano coltivazioni locali che, rispettando un passato ricco di tradizioni contadine importanti, ne mettono in risalto la loro mai decaduta bontà e attualità.

Fare il Pane regala grande soddisfazione, che tutti prima o poi provano quando si accorgono cosa si può creare con l'utilizzo di ingredienti semplici come Farina, acqua, lievito e poco sale.

E senza addentrarsi nella chimica della panificazione, vi garantisco che non c'è aroma più ospitale e rasserenante del Pane appena sfornato e non c'è ragione alcuna per privarsi di tale soddisfazione.

Uno dei tanti modi con i quali produrre del buon Pane, sta proprio nell'amalgamare pochi, semplici ingredienti e cercare di riappropriarci delle tradizioni, che in questo ambito ci coinvolgono tutti, ma proprio tutti.

Infatti non c'è Nazione, Regione, Città o Paese, che non possa vantarne a bizzeffe di ricette nell'ambito della Panificazione che ripercorrono le tradizioni popolari.
Purtroppo negli ultimi decenni molte di queste sono cadute in disuso, ma si sa, la vita è fatta anche del ripetersi e del riproporre quello che sembrava ormai divenuto desueto, perché tutto si rigenera e nulla si crea di nuovo.....

Quella che oggi voglio proporvi, è una straordinaria ricetta che vi consentirà, a prescindere dalla forma che attribuirete successivamente al vostro Pane, di verificare quanto possa essere semplice realizzare qualcosa di estremamente buono.

Un piccolo consiglio dettato dall'esperienza: "acquistate una Farina che sia degna di tale nome" perché risulterà essere il primo e più grande alleato nelle vostre future produzioni e poi con il tempo, impastando e rimpastando, di spatascio in spatascio, studiando magari anche qualcosina .....arriverà il giorno in cui il vostro Pane vi regalerà i risultati in cui avete tanto sperato e sarà il migliore, perché fatto con le vostre mani.

La Spiga Francese


Eseguita con una ricetta per Baguette del Maestro Piergiorgio Giorilli
estrapolata dal suo Libro "Il Pane un'arte una tecnologia" edito da Zanichelli


Impasto di tipo indiretto

Per la Biga di 16-20 ore:
- g. 400  Farina di frumento W300 e P/L compreso tra 0,4 e 0,6 - 13% proteine - (io ho utilizzato 300 g. di "0" Manitoba e 100 g. di GranPrato, entrambe del Mulino Bardazzi di Vaiano) 
- g.   220   acqua (55% del peso della farina)
- g.       4   lievito compresso (1% del peso della farina)

Miscelare tutti gli ingredienti con l'aiuto di un cucchiaio lasciando il composto molto grezzo e soprattutto evitando di impastarlo a mano.
Far riposare a temperatura ambiente (18° C) coperto con canovaccio umido per 18-22 ore.

Preparazione dell'impasto:
-  tutta la Biga preparata in precedenza
- g. 200 Farina di frumento - 12% proteine - (io ho utilizzato Farina GranPrato del Mulino Bardazzi di Vaiano)
- g. 110 acqua (55% sulla sola farina aggiunta)
- g.     6 lievito compresso (3% sulla sola farina aggiunta)
- g    12 sale (2% sul totale della farina)
- g.     3 malto (0,5%  sul totale della farina)

Temperatura finale dell'impasto: 25° C.


Impastare tutti gli ingredienti ad esclusione del sale, che verrà aggiunto verso la fine di questa fase.

Lasciar riposare l'impasto (coprendolo con un telo umido) per circa 50 minuti a temperatura ambiente, spezzare manualmente in pezzi da circa 330 g., arrotondare morbidamente e lasciare riposare coperti per 10 minuti decorsi i quali, procedere alla formatura di filoncini corti e lasciare riposare coperto da cellophane per altri 10 minuti.

Allungare manualmente i filoncini sino a raggiungere la lunghezza di circa 60 cm. (dimensione tipica della vera Baguette Francese), io per motivi di spazio all'interno del mio forno sono arrivata a cm. 45 mettendola in diagonale rispetto alla teglia che misura cm. 30 x 40, posizionare quindi con la chiusura sotto su teli infarinati, intercalando il tessuto tra una baguette e l'altra, creando un effetto a fisarmonica, oppure posizionare sulle tipiche teglie ondulate.

Coprire nuovamente con cellophane e porre a lievitare ad una temperatura di 27° C e con 80% di Umidità Relativa (altrimenti nel vostro forno con la sola luce accesa)  per circa 60-70 minuti.



A questo punto, se non avete usato le teglie ondulate, trasferite con cautela le Baguette su di una teglia rivestita di carta da forno e decidete se effettuare i tipici cinque tagli obliqui, come da più pura tradizione Francese.

Altrimenti potete fare come ho fatto io che, dopo aver spolverato i filoncini con farina, munita di forbici tenute inclinate di 40 gradi, ho effettuato dieci tagli decisi, arrivando quasi alla base del filoncino, spostando una volta a destra ed una volta a sinistra, quei piccoli chicchi così ottenuti.

Infornare quindi le teglie di spighe e cuocere con vapore a 230-240° C per circa 25-30 minuti, mettendo il forno in fessura gli ultimi 5 minuti, aiutandovi con il manico di un mestolo di legno.

A cottura ultimata ponete le spighe su di una griglia sino al loro completo raffreddamento.


E' una tipologia di prodotto che accompagna in modo straordinario qualsiasi tipo di cibo e conseguente pietanza, sia con il dolce che con il salato, eccellente anche gustato da solo.

Come avete potuto notare dalle foto, io per questa occasione, con l'impasto preparato ho prodotto una sola Spiga da 330 g. ed un Filoncino corto di circa 600 g. (il cui tempo di cottura è stato di 35 minuti a 220° C) e vi posso garantire che era delizioso, provateci anche voi  ed avrete modo di constatare la duttilità di questo ottimo e profumato impasto.


Auguro un Buon Pane a tutti!


Bonne boulange a tout le Monde!


Good bread to everybody =)


inviato a: yeastspotting


martedì 25 novembre 2014

l Panini Coccodrillo .....


....dalla crosticina croccante
ma tanto soffici


Il Pane si sa esiste in tanti modi, di tanti gusti e di tante forme.

Io lo adoro di qualunque tipo e di qualunque nazionalità.

Schiacciato, alto, a filoncino o a pagnottina, ricco di intagli oppure semplice, a volte intrecciato oppure dalla crosta lucida per via della cottura con vapore iniziale, cosparso di semi, granellato di frutta secca o magari con dello zucchero in cristalli.

Insomma c'è sempre un pane giusto per qualunque momento della giornata. 

I panini invece io li considero un vero sfizio dal punto di vista produttivo e qualitativo.
Difficilmente nei nostri panifici se ne trovano di ottima qualità e questo lo dico con grande rammarico.

Vengono sempre più spesso relegati in un angolo della produzione panaria di un panificio, proprio perché una sapiente manualità è sempre più rara e l'ausilio delle sole macchine non regala loro nessun tipo di personalità, di quello che io definirei "Carattere", dato proprio dalla singola lavorazione manuale.

Lo so che in un panificio il lavoro si sussegue con fare frenetico e grande operosità e che il pane da prodursi deve rapidamente riempire le ceste, per poi essere esposto sui banconi già alle prime luci dell'alba.

Ma se qualcuno di voi, avesse avuto la fortuna che ho avuto io di incontrare Panificatori che hanno fatto della qualità e dell'artigianalità il loro vessillo, allora comprendereste che la manualità regala tante soddisfazioni anche in termini di affezione da parte del cliente, che ne comprende sempre di più la valenza. 

In tempi in cui ci si dedica con maggiore interesse ad un sistema produttivo che abbraccia sempre più spesso la filosofia delle lunghe lievitazioni, di lieviti madre rinfrescati con maniacale attenzione, di scelte oculate su determinate farine dove l'attenzione a volte spasmodica, arriva sino alla zolla di terra in cui coltivare, allora io mi chiedo, perché un po' di quella attenzione e di quel tempo non lo si dedica anche al migliorare la propria conoscenza e la propria manualità?

Eh, lo so! Conosco già la risposta ..... o manca la voglia o manca il tempo!!!

Ed è così in molte parti del mondo, ma ci sono nazioni in cui il valore attribuito ad una sapiente Artigianalità, intesa come valore aggiunto al proprio lavoro, è considerata un punto di partenza nell'intraprendere la propria attività e non un punto di arrivo.

Un povero "Chicco" può fare ben poco per incitare l'impegno altrui, ma io desidero, nel mio piccolo stimolare l'attenzione di chi mi segue con affetto, anche nel settore della conoscenza che si dimostra essere preziosa e basilare quando cerchiamo di produrre, anche nelle nostre case, un "Pane" che sia degno di tale nome, proprio per avvalorarne la causa.


Il Panino ovvero un "Piccolo Pane", perché di questo si tratta, ci aiuta a comprendere, anche nei nostri primi passi nel mondo dell'Arte Bianca, i molteplici fattori che ne determinano una piacevole riuscita:

- una ricetta ben bilanciata;

- un impasto eseguito in modo corretto, con la più giusta ed appropriata sequenzialità di inserimento degli ingredienti in funzione delle diverse tipologie di pane da produrre, perché ricordiamocelo bene, il Pane non lo si estrae già pronto dal sacco di Farina e le metodiche per assicurarsi i risultati desiderati sono ahimè, molteplici;

- la qualità delle singole e più idonee materie prime da utilizzare;

- la conoscenza appresa anche sui libri che consente di applicare quella miriade di regole, che all'inizio potranno sembrare troppe, ma che con la frequenza produttiva diventeranno poi una routine di grande soddisfazione;

- e la possibilità, proprio perché porzioni più piccole, di acquisire con il tempo quella qualità nella gestione e comprensione degli impasti che, se effettuassimo un pane più grande, ci comporterebbe a volte anche enormi sprechi perché magari a livello qualitativo non abbiamo raggiunto i traguardi nel gusto tanto desiderati.

Insomma, i Panini, io trovo che siano la giusta palestra nella quale allenarsi per ottenere poi nel tempo, anche con altre tipologie di prodotti, ciò che più desideriamo.

E poi, volete mettere l'allegria che scaturisce nei vostri occhi e nel vostro cuore, alla vista di un bel cestino di panini prodotti con le nostre mani?

Allora non vi resta che incominciare con questi, che sono non soltanto scenografici, ma a detta di chi li mangia e chiede spesso, anche molto buoni.

E quindi, armiamoci di grembiule, andiamo in dispensa e prendiamo tutto il necessario ed iniziamo questa nuova avventura.....

Ah, dimenticavo!!

Il nome attribuito a questo panino è frutto della fantasia adolescenziale di mia figlia, che avendoli assaggiati la prima volta quando ancora frequentava le scuole elementari, un giorno tornando proprio da scuola mi disse:

- Mamma, il "Crocro.....ccodillo" preparalo più spesso, è troppo buono......

IL PANINO 
COCCODRILLO


Impasto di tipo diretto

Ingredienti per 8 panini del peso ciascuno di circa g. 100:

- g. 300 farina di frumento tipo "0" W 220-240 proteine 12% (io "0" GranPrato del Mulino BARDAZZi di Vaiano)
- g. 170 farina di frumento integrale (io farina di frumento integrale macinata a pietra naturale del Mulino BARDAZZI di Vaiano)
- g.   30 farina integrale di Mais macinata a pietra
- g. 280 acqua (il 56% sul totale delle farine)
- g.   10 lievito compresso (il 2% sul peso totale della farina)
- g.   10 sale (il 2% sul peso totale della farina)
- g.     5 malto d'orzo (1% sul peso totale della farina)
- g.  45 olio extra vergine d'oliva (9% sul peso totale della farina)

Temperatura Finale Impasto 25°C 

Versate le farine setacciate in precedenza nella ciotola della planetaria (oppure in una ciotola capiente per effettuare l'impasto a mano), sbriciolate al suo interno il lievito compresso ed aggiungete 250 g. di acqua nella quale avrete sciolto il malto, quando l'acqua sarà stata totalmente assorbita versate il sale e continuate ad impastare.

Quando l'impasto sembrerà staccarsi dalle pareti della ciotola aggiungete lentamente i residui 30 g. di acqua. Una volta ottenuto un impasto morbido e ben lavorato inserite l'olio lentamente sino a totale assorbimento e lavorate l'impasto quel tanto che basta per vederlo nuovamente staccarsi dalle pareti della ciotola stessa.

A  questo punto spolverate di farina il tavolo da lavoro, versatevi l'impasto e lavoratelo per alcuni minuti, senza esercitare forza, ma con movimenti morbidi al fine di ottenere una consistenza asciutta ma soffice dell'impasto stesso.

Predisponete una ciotola e spolveratene il suo interno con poca farina e posizionatevi l'impasto così arrotondato con la chiusura in basso, coprite il tutto con un canovaccio umido e ponete a lievitare ad una temperatura di 26°C per 30 minuti.

Decorso il tempo di riposo dividete l'impasto in 8 porzioni di peso identico e arrotondate morbidamente, coprite con un canovaccio e lasciate riposare per circa 15 minuti.
Avvenuto un moderato rilassamento dei panetti, conferite loro una forma ovale leggermente allungata della misura di circa 15 cm e posizionateli con la chiusura in alto, su tavole generosamente infarinate, coprite con un cellophane e fate riposare per 15 minuti.

A questo punto, rovesciate i panini ponendo davanti a voi la parte infarinata e con un tarocco per panificazione segnateli come da foto, creando una grata. 
Fate attenzione a non tranciare di netto l'impasto, altrimenti vi ritroverete con tante formelle, prendete quindi i vostri panini e posizionateli su una teglia rivestita di carta da forno e copriteli con cellophane, fateli quindi lievitare ad una temperatura di  26°C sino al raddoppio.

Dopodichè cuocete i panini ad una temperatura di 200° C, immettendo un po' di vapore creato con alcune spruzzate di acqua sulle pareti laterali del forno, chiudete lo sportello e portate a cottura per un tempo indicativo che varierà dai 15 ai 18 minuti.

Dovranno avere, a cottura avvenuta, un colore leggermente dorato, quindi sfornateli e poneteli a raffreddare completamente su una griglia e poi .....


.......addentate il "Crocro....codillo"!!!



A presto 
ed un caro saluto dal "Chicco"
a tutti gli avventori.




inviato a: yeastspotting


martedì 18 novembre 2014

Di Biscotti, di Torte da Forno e di Tradizioni ........




.....con il Maestro IVO CORSINI 
preparandoci per l'Avvento! 



Con l'approssimarsi delle Festività, cosa c'è di più bello del pensare alle persone che ci sono care e di preparare per loro qualcosa che possa rendere i loro sguardi luminosi e gioiosi mentre ricevono una elegante scatolina colma di preziosi biscotti o dolcetti, sapientemente e amorevolmente preparati con le nostre mani.

E che ne sarebbe del pranzo Natalizio o del cenone dell'ultimo dell'anno, se non avessimo sulle nostre tavole qualcosa che consolida nei nostri cuori e nella nostra mente, quei preziosi momenti di condivisione.



Di tutte quelle ore passate in cucina, affannati e stanchi perché tutto deve essere perfetto e gustoso e dove, in barba alla "Bilancia" o ai tanto vituperati "Trigliceridi", proprio perché giorni di Festa, ci sia concesso di assaggiare tante buone cose, che sanno di tradizioni tramandate, di ricordi preziosi che ci riportano all'infanzia, a quei bei momenti di spensieratezza dove tutto, per quanto semplice, rendeva regale un modesto pranzo in famiglia. 

Ebbene, io quest'anno le Festività desidero che siano più preziose, che riescano a lasciare un ricordo indelebile nel cuore e nella mente, delle persone a cui voglio bene e per questa straordinaria occasione mi sono regalata due giorni di intenso e proficuo lavoro, in un posto che adoro, alla Scuola GUSTAR di Pistoia.

E così insieme ad amici preziosi, mi sono iscritta ad un Corso di sensazionale Pasticceria, che aspettavo con ansia, condotto dal Maestro Ivo Corsini, dove nulla è stato lasciato al caso e dove i risultati si commentano da soli...... 





L'emozione è stata grande, di quelle che ricorderai per sempre, perché il Maestro Ivo Corsini è fatto così, con apparente semplicità riesce a coinvolgerti in qualcosa che va ben oltre le tue modeste capacità e durante le sue straordinarie lezioni, tutto sembra possibile, anche per te.......


Lo stupore manifestato da tutti i convenuti è stata la ulteriore conferma delle sue indubbie capacità.

La consueta generosità con la quale condivide le propria conoscenza e la capacità nel divulgare il suo sapere con grande umiltà, ne fanno come ho già detto in un'altra occasione, uno straordinario esempio professionale ed umano.

E poi parliamoci chiaro, il Maestro Ivo Corsini può vantare un Curriculum professionale di grandissimo rispetto, una storia aziendale di grande importanza, oltre che essere anche un prestigioso membro del Richemont Club Italia.
Ci ha rappresentato con onore in più occasioni a livello internazionale, ma lui questo non lo fa mai notare e pesare a nessuno perché, quello che a lui interessa è soltanto trasmettere la grande passione per il proprio lavoro, che lo accompagna da sempre.

Ed ora prendete appunti, guardate le immagini che seguono e capirete perché mi sento felice ed arricchita nella conoscenza, per essere stata nuovamente presente alle sue preziose Lezioni!


L'argomento dominante delle due giornate è stato appunto la Biscotteria e le Torte da Forno della più classica tradizione Italiana, ed i prodotti dolciari presentati ed eseguiti con il Maestro Ivo Corsini sono stati:

PER LA BISCOTTERIA:

Margheritine di Stresa

Brutti e Buoni

Croccantucci

Ossi da Mordere in due versioni

Biscotti Castagna

PER LE TORTE DA FORNO:

Certosino di Porretta

Torta Sbrisolona

Colombina Porrettana

Berlingozzo di Lamporecchio

Torta Castagna

Torta Porretana


E ADESSO 
CHE ABBIA INIZIO IL RACCONTO....


Ed ecco tre persone straordinarie.....
da sinistra Bruno Pichi
il Maestro Ivo Corsini ed il Maestro Gastone Pegoraro
e qui sotto i due Maestri all'opera


  



Qui si parla di biscotti e più precisamente di Ossi da Mordere nella versione chiara con mandorle filettate





Qui si può vedere il Maestro Corsini alle prese con la tipologia dello stesso biscotto nella versione al Cioccolato e Nocciola Tonda Gentile delle Langhe










Le Margheritine di Stresa .....
usare la sacca da pasticceria con quel tipo di bocchetta non è molto facile e credo che replicarli con quella bravura sarà difficile.

E' un biscotto dalla bontà superlativa, che si scioglie completamente in bocca!!





Semplicemente splendide.....


Questi sono i Biscotti Castagna un prodotto da non sottovalutare quanto a particolarità nella loro ricettazione ed esecuzione, per non parlare poi dello straordinario Gusto.




E qui miei cari lettori siamo sul Classico molto Elegante 
con i
Brutti e Buoni
eseguiti con la procedura a caldo, altro esempio 
di ineccepibile bravura.


Eccolo, il Sontuoso  CERTOSINO DI PORRETTA
un vera e propria magnificenza, un sapiente mix di profumate spezie, frutta secca, 
miele d'acacia e frutta candita.
A chi non procurerebbe gioia nel riceverlo tutto infiocchettato per Natale!!




Altro grande esempio della Pasticceria Italiana della Tradizione
la Sbrisolona, croccante e burrosa al tempo stesso, straordinariamente buona, un sapore d'altri tempi.....



Dite la verità, è un vero dispiacere non poter allungare la mano
 e prenderne un pezzetto......


Ora è il turno della Colombina Porrettana, un dolce per  me commovente, mi ha fatto riaffiorare alla mente ricordi della mia infanzia, quando da bambina andavo a Bologna a casa dei nonni.



Pasta frolla dal profumo di straordinario burro, 
sapientemente farcita con la Mostarda Bolognese, uvetta e ......
Quante volte ho osservato il forno pieno di quelle magnifiche bontà.


Ed ecco il Berlingozzo di Lamporecchio, una vera e propria delizia, che nella versione proposta è ottimo in qualunque ora del giorno ed a qualunque pasto.








Una pasta molto soffice e burrosa, dall'inebriante profumo di Anice, vi avverto .....crea dipendenza!!





La Torta Castagna, altro spettacolare esempio di Pasticceria di estrema qualità.  Anche questo è un sapiente mix di profumi e consistenze dati dalla farina di castagne, il rum, il miele e la frutta secca, da non dimenticare mai più.


Ed eccoci alla Torta Porrettana, dallo strepitoso profumo di limone e vaniglia, quanti ricordi anche con questa torta dall'apparenza semplice. Confesso pubblicamente di non averla mai mangiata così ben eseguita e così buona, credo che non mancherà più sulla mia tavola, soprattutto per delle sane colazioni mattutine.




Una tavolata di cose straordinariamente belle e tutte da poter riprodurre con pazienza nelle proprie case, per la gioia dei nostri cari, ed avere così delle festività indimenticabili, come solo la Pasticceria di Alta Qualità sa fare.


Qui c'è stato un momento di grande condivisione fra Maestri. 
Il Maestro Ivo Corsini è stato così gentile da farci assaggiare il Panettone che sta producendo attualmente nel suo negozio di Porretta Terme (Bologna), ed era in trepidante attesa di conoscere il giudizio del Maestro Pegoraro, che naturalmente si è congratulato del suo elegantissimo risultato.


Il Maestro Ivo Corsini osserva il tavolo imbandito, il tempo anche questa volta in sua compagnia è proprio volato!!


Ci tengo in particolar modo a far sapere al  Maestro Ivo Corsini che tutti i corsisti convenuti alle sue eleganti ed istruttive Lezioni, sono rimasti piacevolmente stupiti della straordinaria qualità dei prodotti da lui esposti e magnificamente insegnati, ed altrettanto colpiti della sua grande modestia e simpatia che ha concesso a tutti di poter interagire con il suo lavoro e le sue indubbie conoscenze  e capacità.
  

A titolo personale aggiungo con orgoglio che le tipologie di prodotti dolciari esposti dal Maestro, sono e saranno sempre nel mio cuore perché hanno sempre accompagnato la mia vita e le mie tradizioni familiari, ed aver notato la soddisfazione e lo stupore nelle persone che erano presenti, ne convalida ancora di più la loro estrema qualità mai diminuita nel tempo.



Voglio rivolgere al Maestro Ivo Corsini
 un personale ringraziamento
per le ore di straordinario apprendimento
 e manifestare il desiderio di ritrovarlo quanto prima 
ad un'altra magnifica Lezione di Alta Pasticceria.