martedì 28 ottobre 2014

Il mio Pane di Campagna


CON LA PASTA DI RIPORTO
 LO STUPORE 
CHE DA SEMPRE NE CONSEGUE


Qualche volta vorrei....... che il Pane potesse parlare per me.....

...Che potesse esprimere con parole sue la grande gioia che scaturisce dal "Chicco" quando si accinge ad eseguire ogni impasto, quando esegue una nuova ricetta o anche quando compie il semplice gesto di affondare le mani in un sacco di Farina.

...Che potesse raccontare delle tante notti passate sui libri a cercare di comprendere e di apprendere, nell'attesa di poter un giorno frequentare il tanto sognato mega corso professionale con il Maestro dei Maestri, Piergiorgio Giorilli.

...Che potesse descrivere quanto la strada che porta a dei risultati concreti e costanti nel tempo nel campo della Panificazione, sia stata in salita per il "Chicco", un piccolo semino che ha cercato di rubare con gli occhi ogni più piccolo dettaglio, ogni più piccola sfumatura di quello che per molti è considerato solo un modesto "PANE".

...Che potesse raccontare lo stupore che ancora oggi lo accompagna, quando le mani e l'istinto sembrano seguire un percorso già disegnato, che ancora ti commuove quando riesce a regalarti il risultato che neanche speravi di ottenere.

...Che potesse raccontare di quanto la malcelata invidia di alcuni mediocri insegnanti o approssimativi artigiani, mal si accompagna con una nobile professione come quella del Panificatore.

...Che potesse raccontare di quanto un modesto "Chicco" sente piccola la propria conoscenza e la propria esperienza, nonostante i tanti libri acquistati e studiati, nonostante gli interi ed assolati pomeriggi in agosto passati in Biblioteca  a studiare su testi di chimica e delle decine e decine di impasti affrontati con coraggio e speranza in un buon risultato....

...Che potesse raccontare quanto è grande il desiderio di condividere il proprio sapere, perchè nulla è per sempre ed il trasmetterlo agli altri rende il sapere vivo ed infinito.

...Che potesse raccontare che ......nulla accade per caso!


Perchè panificare bene, non è soltanto un colpo di fortuna, non è soltanto una formula di chimica o un calcolo matematico: "Farina + lievito + acqua = Pagnotta".

Panificare bene è un'Arte vera e propria ed una straordinaria alchimia!!!

Ma l'Arte della Panificazione è soprattutto grande gioia, ed una passione che regala puro divertimento a tutti quelli che con umiltà vi si avvicinano.

Ma dal momento che il mio Pane se ne sta lì, in posa come una vera Star, ve lo racconto io di quanto mi è piaciuto questo risultato, lasciandovene la ricetta.

Il mio Pane di Campagna


Preparazione dell'impasto:
- g. 500 farina di frumento Tipo "0" W250 (io GranPrato del Molino Bardazzi)
- g.   40  farina di Segale Tipo R1
- g. 210  Pasta di Riporto (con 3 ore di fermentazione)
- g. 320  acqua (il 58% sul tot. della farina utilizzata)
- g.     3  malto d'orzo (lo 0,5% sul tot. della farina utilizzata)
- g.     7  sale (1% sul tot. della farina utilizzata)
- g.     5  lievito compresso (1% sulla sola farina aggiunta)  

Temperatura finale dell'impasto 25-26° C.

Procedimento:
Versare nella ciotola dell'impastatrice (o in una normale ciotola per l'impasto manuale) tutti gli ingredienti tranne il sale che dovrà essere inserito quando la farina avrà assorbito tutti i liquidi e quindi ad impasto quasi ultimato.

Ad impasto completato coprire la ciotola con un canovaccio inumidito e lasciar riposare per 30 minuti, decorsi i quali effettuare una piega a quattro, lasciando riposare nuovamente il tutto coperto per 30 minuti.

A questo punto potete spezzare l'impasto in due porzioni da 500 g. circa oppure fare come ho fatto io, che ho preferito un pane più grande, avvolgere a filone corto e far riposare ancora 10 minuti coperto.

Procedete ora alla formatura finale allungando il filone formato in precedenza e facendo in modo che le due estremità risultino più affusolate e cercate, sovrapponendole per pochi centimetri, di chiudere creando così una ciambella.

E' importante che il diametro del foro centrale della ciambella così ottenuta sia almeno 12 cm, meglio 15 cm, perché lievitando si restringerà. Provateci e non complicatevi la vita se la prima volta la ciambella che ne otterrete non avrà un bel buco....

Posizionate ora il pane con la chiusura in alto su un asse di legno ben infarinato, lasciandolo riposare coperto 10 minuti.
A questo punto capovolgete la ciambella e mettetela su una teglia già ricoperta con carta da forno, coprite con cellophane e fate lievitare sino al raddoppio ad una temperatura di 26° C.

Verificate con gli occhi l'effettiva e completa lievitazione del pane, magari esercitando anche una leggera pressione con un dito.
Se la fossetta creatasi si chiuderà lentamente ma senza opporre troppa resistenza, siete vicinissimi all'infornata e quindi se desiderate, fate delle incisioni superficiali.

E adesso in forno ad una temperatura iniziale di 220°C per i primi dieci minuti, abbassate quindi a 200° C sino a completa cottura del pane.
Le tempistiche di cottura varieranno in funzione delle pezzature da voi effettuate. 
A me che ne ho fatto un pane unico ci sono voluti 45 minuti di cottura totali.

Una volta cotto, posizionatelo sulla griglia del forno spento e messo in fessura, sino al totale raffreddamento.


Una personale nota di merito nell'esecuzione di questo Pane va alla straordinaria qualità della Farina da me utilizzata, che ha saputo assecondare l'intera lavorazione garantendo una giusta elasticità, una giusta tenacia ed una sensazionale complessità di aromi: la Farina "GranPrato" del Molino Bardazzi di Vaiano.



Cosa dice il mio Maestro su:

La Pasta di Riporto
a cura di Piergiorgio Giorilli

Per “pasta di riporto” o “pasta vecchia” si intende una porzione dell’impasto avanzata da una lavorazione precedente, che contiene quindi tutti gli ingredienti dell’impasto finale e che abbia subito almeno qualche ora di fermentazione. 

L’aggiunta di questa pasta (in percentuali moderate) all’impasto finale apporta una notevole carica di lieviti e di batteri lattici. 

Proprio grazie ai batteri lattici e alla loro attività fermentativa, i prodotti realizzati con pasta di riporto sono caratterizzati da: 
- gusto e profumo più intensi (durante la fermentazione lattica si producono acidi organici responsabili della formazione, durante la cottura, di prodotti aromatizzanti); 
- alveolatura più sviluppata grazie all’azione dei due acidi maggiormente prodotti nella pasta vecchia (lattico e acetico) sul glutine; migliore digeribilità; 
- allungamento della conservazione (anche questo è dovuto alla fermentazione lattica che contribuisce ad aumentare l’acidità dell’impasto, rendendo il prodotto più resistente contro i microrganismi patogeni, responsabili della crescita delle muffe); 
- maggiore resistenza contro la contaminazione da parte di alcuni germi responsabili del “pane filante”.

Inoltre, utilizzando la pasta di riporto, si riducono i tempi di fermentazione dell’impasto finale e l’impasto stesso presenta migliori caratteristiche strutturali e meccaniche, con un minore consumo di lievito. 

Per avere efficacia, la pasta di riporto deve avere un tempo di fermentazione non inferiore a due ore e non superiore a otto.

Generalmente si aggiunge in piccole porzioni agli impasti successivi per migliorarne la qualità.

La quantità da aggiungere varia in base alle caratteristiche dell’impasto, si consiglia comunque di non superare il 20% del quantitativo di farina.



Un grande abbraccio a tutti a quelli che passeranno dal "Chicco"
A presto


inviato a: yeastspotting

martedì 21 ottobre 2014

Torta Tedesca alle Prugne ovvero la Pflaumenkuchen


Un dolce e delicato arrivederci......



Da quando ho iniziato per la prima volta a preparare confetture home made, è passato tanto tempo, ancora oggi ricordo con soddisfazione la mia prima produzione:

 "Confettura di Albicocche profumata alla Vaniglia Tahiti".

Lo stupore provato e l'acquisita consapevolezza di quanto potevano essere grandi e variegate le mie future produzioni, nonché il grande salto di qualità a cui sottoponevo le mie papille gustative, furono per me sbalorditivi.
   
Eppure la semplice unione di pochi, persino elementari ingredienti, ha la capacità di catturare e conservare  per le stagioni future, tutto un insieme di profumi e consistenze che sono date soprattutto da frutta e verdure di straordinaria qualità, raccolte nel loro naturale periodo di produzione e maturazione.

Eh sì! Non mi sono fermata alle confetture di vario tipo.

C'è il periodo della frutta da essiccare, da candire, da mettere sotto sciroppo o trasformare in confettura, c'è il periodo della mostarda senapata, quello per le gelatine, per non parlare poi di quelle straordinarie giardiniere di verdure selezionate che ben accompagnano eleganti e confortanti "Bolliti misti" durante gli inverni più rigidi.

Ed in questo lungo elenco di prelibatezze conservate, molte sono le cose che mancano all'appello, perché preparate ad anni alterni, in funzione degli sfizi da assecondare o delle nuove ricette da testare.

Insomma è tutto un andirivieni di pentole che straboccano di frutta o verdure, densi sciroppi di zucchero e miele, oppure salamoie in attesa di sapienti e gustosi condimenti successivi.

D'altra parte, se tutti noi attingessimo ai cassetti della nostra memoria e ricordassimo che una volta, non molto tempo fa, tutto ciò era una consuetudine nelle famiglie, che le nostre nonne e le nostre mamme avevano la oculata abitudine di conservare con fare sapiente tutte quelle straordinarie materie prime per poi farcele gustare durante tutto l'anno con grande soddisfazione.

Voi mi direte cosa c'entra tutto ciò con la ricetta che ho deciso di regalarvi?

C'entra, c'entra.......


L'ultimo tipo di frutta che è presente sul mercato a ricordarci la fine della bella stagione è la prugna, quella scura dalla forma ovale, soda e compatta al morso e giustamente zuccherina.

Ebbene, io la adoro!!!!

Mi piace gustata al naturale, mi piace essiccata da abbinare a succulenti arrosti o più tradizionali ma sfiziosi stracotti, oppure divisa a metà e farcita con del formaggio erborinato per servirla come entrée ad una colazione importante, oppure sempre divisa a metà e farcita con una deliziosa crema a base di mascarpone......

Mi piace sciroppata e mi piace soprattutto fresca in due specifici dolci della straordinaria tradizione Tedesca.

Purtroppo è presente nei negozi per un periodo relativamente breve e quindi se voglio gustarla in determinate preparazioni, dolci o salate che siano, per tutto il resto dell'anno, devo organizzarmi e provvedere in tal merito.


Ne ho così fatto un congruo acquisto ed ho provveduto a far confetture e frutti sciroppati, alcune sono riuscita anche ad essiccarle, ma quelle che erano rimaste oltre ad essermele pappate fresche o nello yogurt, sono ahimè per loro, finite in dolci prelibatezze da gustare a fine pasto e perché no, in splendide colazioni mattutine.

Questo dolce, l'ho assaggiato la prima volta tanti anni fa, eseguito da una simpaticissima vicina di casa, una gentile signora di origine Tedesca, in Italia per amore e cuoca strepitosa, che mi ha fatto conoscere ricette straordinarie della sua famiglia, tramandate da generazioni.

Mi sono talmente innamorata di questo dolce che da allora, ogni anno da fine agosto a tutto settembre, quando è il momento delle prugne, non deve assolutamente mancare.

Se siete veloci ne troverete ancora sui banchi del mercato dal vostro ortolano di fiducia e mi rammenterete ad ogni morso, ne sono certa, perché è una vera prelibatezza.

Io ho iniziato le mie giornate con il sorriso, grazie ad una fetta di questa piacevolissima torta, ora tocca a voi........  

Torta Tedesca alle Prugne
ovvero la
Pflaumenkuchen
Per una torta il cui stampo dovrà essere del diametro di cm. 26 possibilmente del tipo con cerchio sganciabile.

Per l'impasto di base occorre:
- 130 g. di farina di frumento di Tipo Debole (io la "00" del Molino Bardazzi)
-  20 g. di nocciole ridotte in farina
- 130 g. di burro di qualità (io Corman)
- 120 g. di uova pesate senza guscio
-    5 g. di Baking
- 125 g. di zucchero semolato
-  30 g. di latte intero
-  1/2 bacca di Vaniglia Bourbon (i semini al suo interno)
-   1 g. di sale

Per la farcitura:
- q.b. di Prugne scure ovali, accuratamente lavate e asciugate e poi divise in 4 spicchi. 

Sono sincera, non le ho mai pesate perché di solito ne acquisto tante proprio per averne a sufficienza per ricoprire l'impasto, creando cerchi concentrici.
Dovrete mettere ciascuno spicchio con la polpa tagliata rivolta verso l'alto e ad una distanza l'uno dall'altro di circa 1 cm, proprio per non sovraccaricare l'impasto sottostante di un peso che non sarebbe in grado di sostenere e per evitare che affondino troppo.

Per lo Streusel:
- 160 g. di farina di frumento di Tipo Debole (io la "00" del Molino Bardazzi)
- 1/3 di cucchiaino di cannella in polvere
- 110 g. di zucchero semolato
- 100 g. di burro freddo di qualità (io Corman)

Preparazione dello Streusel:
In una ciotola versate la farina setacciata con la cannella, lo zucchero e miscelate con cura, dopodiché unite il burro freddo a dadini e con le mani miscelate in modo grossolano il composto sino creare delle briciole di varie dimensioni.
Mettete il tutto, ben coperto, in frigorifero sino al momento della guarnizione finale.
  
Preparazione dell'impasto base:
Nella ciotola della planetaria versare il burro estratto dal frigorifero un'ora prima, unirvi il sale e con le fruste iniziare la lavorazione.
Quando il burro avrà assunto un colore più chiaro ed una consistenza spumosa, allora e soltanto allora, unite lo zucchero ed i semini della bacca di vaniglia e continuate la lavorazione sino a che i granelli non si vedranno più.

A questo punto versate nel composto la quantità di uova prevista mettendone un terzo alla volta, non inserendo la quantità successiva sino a che la precedente non è ben distribuita.

Il composto dovrà risultare molto soffice.

Adesso unite poco alla volta, la farina setacciata con il Baking e le nocciole ridotte in polvere, alternando il tutto con il latte previsto in ricetta.

Con l'aiuto di una spatola cercate di distribuire questo composto in modo omogeneo all'interno del vostro stampo, preventivamente imburrato ed infarinato. (Io utilizzo uno Spray staccante della Cresco molto utile, infatti non occorre neanche infarinare lo stampo)

Distribuite ora sull'impasto le prugne formando cerchi concentrici.
Estraete dal frigorifero lo Streusel e distribuitelo in modo uniforme sulla frutta.

E via in forno, già caldo, ad una temperatura di 180°C (no ventilato) per circa 40-50 minuti.
Se avete l'impressione che tenda a scurirsi troppo superficialmente, copritelo dopo i primi 30 minuti con della carta stagnola.

Con il mio forno il tempo di cottura è sempre di 50 minuti, ma voi come sempre, verificate con uno stecchino di legno.

Una volta cotto, fate raffreddare il dolce per almeno dieci minuti prima di estrarlo dallo stampo, dopodiché posizionatelo su di una griglia sino al raffreddamento completo.
Se gradito, potete spolverare il dolce con zucchero a velo.

E' un dolce ottimo se gustato tiepido, accompagnato da una quenelle di panna semimontata e non dolcificata oppure, fresco di frigorifero e servito insieme ad una pallina di gelato alla Vaniglia, straordinariamente elegante se ne adagiate una fetta su della Crema Inglese.

Decidete voi, alla prossima.......



L’estate è finita

Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch’io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.

Emily Dickinson





giovedì 16 ottobre 2014

A lezione da.....Monsieur le CHOCOLAT


Alla  GUSTAR di Pistoia
"Nuove proposte per Halloween e Natale"
con il Maestro Cioccolatiere
Luca Scandaletti


dolci per passione...

Luca  Scandaletti è titolare della Pasticceria
“Le Sablon” a Padova, città dove nasce nel maggio del 1971.

Si definisce "pasticcere" sin dalla nascita, una passione che si trasforma in una splendida professione. 

"Amo la creatività del mio lavoro, un’arte che incanta occhi e palato".


Può vantare un Curriculum di tutto rispetto, dove la grande passione per il proprio lavoro si è unita al grande desiderio di apprendere e di migliorarsi.

Ha varcato in più occasioni i confini italiani per confrontarsi con i migliori Maestri a livello Internazionale, ma soprattutto non ha mai dimenticato, con grande generosità, di condividere tutto il suo importante bagaglio professionale costruito con sacrificio e dedizione, fatto di una grande ed elevata conoscenza.

Ed aggiungo Pasticcere eclettico, competente, dalle molteplici conoscenze e capacità, Maestro instancabile ed eccellente divulgatore che, davanti ad un folto pubblico di intervenuti, ha saputo gestire con grande simpatia tutte le lavorazioni presentate, coinvolgendoci a più riprese ed ottenendo una giusta e meritata attenzione durante le sue straordinarie produzioni.

Lavorazioni che hanno avuto per tema predominante il "Cioccolato" nelle sue più ampie vesti, artistico e tecnico.

Straordinaria, quanto per me fortunata, fu l'incursione effettuata pochi anni fa nella sua Pasticceria di Padova, dove ho potuto degustare una elegante colazione a base di magnifiche Vienneserie e dove ho avuto la possibilità di acquistare un discreto assortimento delle sue straordinarie Praline.

Sosta memorabile.....di quelle che lasciano un dolce ricordo per la vita.

Le sue indubbie e qualificate capacità, spaziano dalla Pasticceria, al Gelato, al Cioccolato per non parlare poi degli splendidi risultati anche nel campo della ristorazione.

La qualità del prodotto e la sua lavorazione secondo tecniche di alto livello sono sempre stati il fondamento della pasticceria del Maestro Luca Scandaletti che coniuga, in un binomio perfetto, gusto Belga ed Italiano.

E quindi, quando alla GUSTAR di Pistoia ho avuto la possibilità di incontrarlo e vederlo all'opera, grazie alle due giornate organizzate dalla D.M.P. Distribuzione Materie Prime, ebbene ho aderito con piacere. 

Le due giornate di interessantissimo ed appassionante lavoro, tenutesi il 13/14 ottobre, sono state coadiuvate dalla partecipazione dell'Azienda Martellato s.r.l. per la prima presentazione di SILICONE IDEA e NOSTALGIC CHOCOLATE.

A parlare dell'azienda Martellato s.r.l. era presente Matteo Benetazzo, che con fare esauriente e molto gentile ha risposto ad ogni nostra domanda, circa lo straordinario assortimento nell'ambito di attrezzature per la lavorazione del cioccolato e la pasticceria in generale.


Cosa è stato esaurientemente trattato:


- Approfondimento sulle varie tecniche di scioglimento e lavorazione del cioccolato con l’uso dello scioglitore Meltinchoc;
- Pralineria: nuove idee dal sapore Vintage;
- Preparazione di praline con differenti ganaches;
- Tecniche di preparazione e taglio di ganaches e cremini;
- Approfondimenti sull’uso dei coloranti alimentari;
- I corpi cavi: tecniche di colorazione e presentazione;
- Idee avvincenti per allestire la vetrina di Halloween e Natale;
- Tecniche di produzione di piccoli decorazioni di cioccolato per dessert e monoporzioni;
- Realizzazione di una o più Pieces artistiche da vetrina.




guardate com'è delizioso, è persino un peccato che sia......commestibile!









"dolcetto o scherzetto"
questa è l'atmosfera giusta per 
 Halloween!





Devo convenire che con le validissime attrezzature fornite dall'Azienda Martellato s.r.l., il lavoro svolto dal Maestro Luca Scandaletti, è risultato impeccabile e questo faciliterà non poco chi in futuro vorrà cimentarsi in così preziose produzioni.

Ed ora vi lascio al più puro divertimento
guardate ed ammirate!!
da destra
il Maestro Luca Scandaletti, Massimo Pegoraro, Matteo Benetazzo, Gabriele Bertoncini


Signore e Signori, vi presento gli Stampi 3D in Silicone della Martellato s.r.l. grazie ai quali si ottengono vere e proprie sculture in cioccolato.

Non ci credete? Osservate e stupitevi......







Che ve ne pare, non vi sembra il caso di proseguire ancora con le foto?









Osservate i risultati che se ne conseguono.....


Sono certa che nelle vetrine dei professionisti, lo splendore di questo Presepe catturerà l'attenzione di intere famiglie.....


Questi dolci capolavori possono essere decorati e colorati con l'uso dell'aerografo utilizzando l'ampia gamma di colori creati dall'Azienda Martellato s.r.l. oppure manualmente, con l'ausilio di pennelli e coloranti di varie tipologie specifici per il cioccolato, lasciando spazio ai propri gusti ed al proprio estro creativo.

E poi è stata la volta.....


degli Stampi Chocofunny Lollipop.... 



....dite la verità, i risultati che se ne conseguono, non sono semplicemente sbalorditivi???


A quale frugoletto sapreste dire di no davanti a questo delizioso "Lollipop" al cioccolato?


E parlando ancora di risultati strepitosi, osservate cosa si può ottenere con l'ausilio dei sensazionali "Stampi 3D a corpo cavo" in plastica. 











Ma come farà questo povero angioletto a sorreggere quella pesante candelina di cioccolato.
Mah! E' un dolce.....mistero!!










Questo per la cronaca, non lo hanno dipinto gli allievi ed infatti è straordinariamente carino, tanto da prenderlo.....a morsi!



Il Maestro Gastone Pegoraro, fortunatamente per noi corsisti è sempre presente alle Lezioni e ligio al dovere, non si lascia adulare neanche da una foto, tanto è concentrato....sorride anche per lui il bravo Gabriele Bertoncini. 

Come poter descrivere la bravura e la simpatia del Maestro Luca Scandaletti:


UNICO ED IRRIPETIBILE...


Per il Maestro il Cioccolato non ha segreti.

Quante straordinarie praline ci ha preparato ed insegnato ad eseguire, con straordinarie farciture.

Qualche nome?

Ganache da taglio all'olio extra vergine d'oliva
Ganache da taglio al pistacchio 
Cremino ai due colori
Exotica con Ganache Acida o Ganache Dolce
Cremino (Parma)
Pralinato al Riso soffiato
Pistacchio (Parma)
Quadro Nocciolotto
Praliné al Sesamo
Lampone 
Scodelline Cioccolato e Curry
Ganache al Burro di Arachidi
Ganache alla Cannella
Ganache al Caffè
Ganache al Peperoncino


Qui il Maestro ci insegnava come preparare uno straordinario CREMINO ed un sensazionale QUADRO NOCCIOLOTTO.


A vederlo lavorare tutto sembrava semplice, 
ma quando poi è toccato a noi.......


Sono convinta che tutti i convenuti abbiano compreso che l'apparente semplicità rilevata nella lavorazione del cioccolato, altro non è che la sommatoria di tutti quegli anni di comprovata esperienza, che il Maestro può vantare.

E quindi per noi la strada da percorrere è lunga, molto lunga.......


Tante persone sono venute a conoscere il suo straordinario lavoro e la strepitosa qualità ed utilità dei prodotti per uso professionale e non, che l'Azienda Martellato s.r.l. produce.


Quello che potete vedere qui sopra altro non è che l'esempio di ciò che si può ottenere affidandoci a dei bravi Insegnanti e ad Aziende serie e qualificate.


Mentre invece quello che potete notare qui sotto, è ciò che grazie alle grandi capacità del Maestro Luca Scandaletti, siamo stati in grado di produrre nell'ambito del Prestigioso Corso tenutosi alla Scuola GUSTAR di Pistoia e di questo, io personalmente ne sono orgogliosa.




 Al Maestro Luca Scandaletti
desidero rivolgere un mio personale 
G R A Z I E 
per gli straordinari quanto generosi insegnamenti ricevuti l'auspicio di poterlo ritrovare 
presto con nuove e sensazionali produzioni




Il cioccolato è divino, avvolgente, sensuale, profondo. Nero, sontuoso, gratificante, potente, denso, cremoso, seduttore, suggestivo, ricco, eccessivo, setoso, dolce, lussurioso, celeste…
(Elaine Sherman)



Ringrazio con infinita gioia la 
Scuola Gustar di Pistoia, nella Persona 
del Maestro Gastone Pegoraro 
e l'Azienda D.M.P. Distribuzione Materie Prime
perché sono stati capaci, anche in questa occasione,
di stupire tutti regalando ai  convenuti 
ore di puro, elegante ed istruttivo apprendimento.