lunedì 17 marzo 2014

Quando "IL PANE" è pensare ed esercitare l'intelligenza ed io .........

la penso come Davide Longoni



........"Faccio il pane. Come mio padre e come mio nonno. Mi sveglio che è ancora notte e l’alba è lontana. Uscito di casa sento le stagioni: l’inverno gelido, l’aria leggera della primavera, il fresco delle nottate estive … e incomincio a pensare ai miei impasti, così sensibili al tempo.
Fare il pane significa pensare, esercitare l’intelligenza; non basta usare le mani per impastare e fare le forme. Bisogna conoscere gli elementi: la terra che genera il grano, l’acqua che lega l’impasto, l’aria che lievita la pasta, il fuoco che cuoce, il tempo dell’attesa … Ogni giorno, da migliaia di anni, un prodigio si rinnova e io mi sento un mago, un alchimista. 
Mi piace fare il pane, impastare e vedere crescere le pagnotte grosse che ormai siamo in pochi a fare. I piccoli pani non li capisco, mi paiono il segno che abbiamo perso il gusto dell’amicizia, del dividere il pane in compagnia e del raccontarci storie.
Faccio il pane, conosco i contadini che coltivano il grano e i mugnai che lo macinano. Non uso il lievito di birra, è troppo facile. Preferisco il più antico sistema di lievitazione, la pasta madre: ci vuole pazienza e bisogna saper cogliere i momenti giusti per impastare, modellare, infornare. Che gioia però quando l’impazienza la vince e incomincio a sbirciare nel forno: vedo le pagnotte dorarsi, tendere al burro, ricordare nel loro colore i campi di grano nei caldi tramonti di giugno. Ed è come un cerchio che si chiude."......
-- Dal libro FAME DI PANE -- pubblicato da Slow food Editore,



Davide Longoni è un Maestro Panificatore, a mio avviso, straordinario che ha applicato una vera e propria "retroinnovazione" nel settore della panificazione, recuperando l'antica tecnica della lievitazione naturale con pasta madre. Quanto vorrei che fossimo più vicini per poter attingere dalla sua conoscenza e dalla sua saggezza....
Per tutto quello che meglio lo rappresenta vi consiglio di dare una sbirciatina qui http://www.panificiodavidelongoni.com/, troverete cose meravigliose.


Ed io cosa posso aggiungere a quanto scritto sopra, se non che condivido quella filosofia di vita e di lavoro. L'avere rispetto del naturale e lento processo di maturazione e lievitazione degli impasti, la conoscenza delle materie prime, soprattutto quelle locali, e ritornare a dare  valore a quei semplici gesti che una volta si consideravano familiari.

  La vita frenetica, l'arrivismo e l'indifferenza unita all'arroganza del "finto sapere" ci hanno portato a non ricordare le tradizioni, il profumo e le consistenze, unite all'alta qualità, dei prodotti che scaturivano dalla manualità e dalla gioia di condividere che esisteva alcuni decenni addietro.

Fare il pane è per me fonte, non soltanto, di grande gioia interiore ma è anche desiderio di donare, è soprattutto rispetto.......Si è vero,  è una parola passata di moda per molti, ma non per me che da troppi anni rincorro il desiderio di riuscire nell'intento di far capire al mio prossimo che, la voglia di "semplicità" che c'è nel comprare una buona farina ed impastarla con dell'umile acqua, qualche volta poco sale, non è poi così démodé. 

            Ed allora doniamo e doniamoci un pezzo di pane appena sfornato, fatto con le nostre mani, perché, che ci crediate o no, è davvero speciale e tutti prima o poi dovrebbero provarlo!

Un saluto dal "Chicco" e buon pane a tutti voi!





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